Curriculum
Nata a Ferrara, vivo e lavoro a Bondeno, piccolo paese di campagna.
Mi avvicino al mondo dell’arte negli anni settanta, con un linguaggio prettamente pittorico, per curiosità, passione, bisogno di fare e sperimentare. Fonti di ispirazione, allora come adesso: la letteratura, la poesia e la natura.
Nelle tecniche miste su carta, utilizzo spesso il collage in sovrapposizioni polimateriche - strappi di carta, tessuto, immagini o vecchie foto - intervenendo lentamente sulla superficie con abrasioni, velature, segni, scritture.
Negli anni novanta la materia prende il sopravvento. Realizzo così le prime sculture e installazioni in cui indago le differenti possibilità espressive, linguistiche, di materiali diversi come cemento, legno, gesso, ferro e tessili.
Ai primi anni 2000, forse per un bisogno di leggerezza, risale l’uso del filo di ferro, in trame, maglie, che filtrano l'aria. Un filo di ferro intrecciato, “cucito”, forte e indistruttibile ma trasparente e aereo che “scrive” pensieri, ricordi, che racconta lacerazioni, grovigli… una rete complessa di scritture dell'anima.
Le mie più recenti installazioni costituiscono, sia per i materiali utilizzati sia per la frequente destinazione in spazi naturali, una sorta di riflessione sul rapporto cultura/natura, storia/mito, sull'antitesi tra sfruttamento e rispetto.
Ho esposto negli anni in varie mostre personali e collettive. Tra le ultime:
-Personale “ Il mistero delle dee” - Galleria Rrose Sèlavy - Ferrara nel 2015
-Opera segnalata al Premio “Niccolini” Ferrara nel 2016
-Varie Installazioni in ferro alla Galleria “Il Vicolo” di Bondeno (FE) nel 2017, 2018 e nel 2019
-Personale “Condannati alla follia” - Museo “Magi” di Pieve di Cento (BO) nel 2019
-Varie installazioni ambientali nella campagna ferrarese nel 2018 , 2019, 2020
il mio pensiero
E’ qui nel fondo scuro e umido di questa terra padana che hanno radici le mie opere. Le creo e le conservo in un’antica casa-studio nella campagna ferrarese, poco distante dal Po, dove regna quiete e silenzio, indispensabili alla mia arte.
Non c’è mai vero distacco tra la casa e il lavoro, perché tutta la mia vita si svolge fra queste mura e nei campi di fronte, dove la natura mi parla e mi ispira. Ogni giorno salgo le scale che mi portano ai due piani superiori dove ho lo studio e lentamente inizio a tessere le mie trame, scrivere le mie parole di filo di paglia o di ferro, libera da qualsiasi debito o dovere con la committenza. Libertà e silenzio necessari a far sì che torni ad emergere quel linguaggio dimenticato delle origini e si faccia espressione materica. Mi circondo di oggetti del passato, memorie mie o del territorio, humus necessario di un lavoro che ha bisogno di tempi lunghi per fermentare e dilagare. Specialmente nelle opere più leggere e aeree ho quasi l’impressione di raccontare il silenzio concentrato nell’intimità della mia vita quotidiana.
La mia ricerca artistica è stata lunga, spinta da una vibrazione che mi pare sia partita direttamente dal movimento delle mani occupate a cucire, stracciare, stirare, segnare, modellare… I gesti antichi delle donne che danno tempo al pensiero e lo lasciano decantare. Come una viandante seguo incerti e vaghi tracciati, in un progressivo e continuo adattamento ed interazione con i materiali poveri di cui mi servo: ferro, legno, tessuto, gesso, cemento, carta… In alcuni di questi trovo la forza, la resistenza, la permanenza; in altri, la leggerezza, la flessibilità, la trasparenza, la fragilità. Mi ha attratto in modo particolare il ferro, che si è rivelato il materiale più consono per l'espressione del mio mondo interiore. Ho costruito in ferro forme piccole e grandi, astratte, scritturali, o figurali da posizionare con rigore in spazi chiusi o nell’ambiente, anche sotto forma di installazioni. La mia sfida con questa materia, cosi fredda e resistente, è stata quella di lavorarla come se fra le mani avessi un filo di seta. E' stato necessario quindi un tocco forte e determinato, ma nello stesso tempo rispettoso, non violento, aperto ai suggerimenti intrinseci che ne provenivano, nel realizzare sculture aeree, in trasparenza, dove il pieno conta quanto il vuoto e la stabilità quanto la precarietà.
Fonti continue di ispirazione sono state sia la natura che la parola, la poesia in particolare. Scritture, parole che in alcune opere emergono con la loro piena ed esplicita forza comunicativa, mentre in altre si spezzano, frammentate in lettere sparse come residui o sottaciute in simboli che le contengono…
Tutto il mio lavoro, in definitiva, si può ricondurre al filo che lega l’individuo agli altri e che nelle mani degli artisti diventa un laccio che - come il filo della parola, del dialogo, della scrittura - intreccia la propria esistenza a quella del mondo. Quel filo, forse cercato o forse trovato per caso, è rimasto, nel tempo, imbrigliato alla mia mano che scrive, che agisce. Ancora lo seguo. A volte in esso inciampo e quando temo di averlo spezzato, pazientemente lo riannodo. Così metaforicamente, tesso la mia vita.
Ho esposto negli anni in varie mostre personali e collettive. Tra le ultime:
-Personale “ Il mistero delle dee” - Galleria Rrose Sèlavy - Ferrara nel 2015
-Opera segnalata al Premio “Niccolini” Ferrara nel 2016
-Varie Installazioni in ferro alla Galleria “Il Vicolo” di Bondeno (FE) nel 2017, 2018 e nel 2019
-Personale “Condannati alla follia” - Museo “Magi” di Pieve di Cento (BO) nel 2019
-Varie installazioni ambientali nella campagna ferrarese nel 2018 , 2019, 2020, 2021,2022
-Partecipazione a “The Soft Revolution” di Busto Arsizio nel 2022
-Mostra collettiva "Spirito:oro e luce" - Palazzo Mariani Cicogna di Busto Arsizio 2022
-Mostra collettiva "Visibile/invisibile" -Museo del tessile di Busto Arsizio 2024
paola.paganelli46@gmail.comprivacy
Paola Paganelli
via Virgiliana, 144 -Ponte Rodoni
44012 - Bondeno (FE)
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